Piccolo inventario delle paure

Le liste, dice la mia coinquilina, aiutano a districare i grovigli che abbiamo dentro. Ecco qua, nero su bianco, l’elenco delle mie paure, a una settimana esatta dalla partenza.

1) Soffrirò il freddo? (in Sudamerica fra poco sarà inverno pieno)
2) L’altitudine sarà pericolosa? (il mio cardiologo non sembrava entusiasta che salissi sulle Ande a 4500 metri)
3) Dimagrirò troppo? (in viaggio tendo a saltare i pasti per la gioia di vedere posti)
4) Mi farò derubare strada facendo? (la guida Lonely Planet sulla Bolivia elenca ogni sorta di crimine contro i visitatori, compresi i “rapimenti lampo” per ottenere il PIN del bancomat)
5) Perderò qualcosa strada facendo? (il punto 5 è molto più probabile del 4)
6) Il mio romanzo interesserà a qualcuno dall’altra parte del mondo? (sono timorosa e curiosa di scoprirlo)
7) Riuscirò a rendere onore a tutti coloro che mi hanno scritto dal Sudamerica, invitandomi e incoraggiandomi con inaspettato calore? (lo apprezzo moltissimo e vorrei che lo sapessero)
8) Riuscirò a capire come funziona il cambio della valuta a Buenos Aires? (pare una faccenda complicata)
9) La compagnia aerea riuscirà a non perdere il mio zaino? (almeno all’andata!)
10) Riuscirò a tornare a Buenos Aires in tempo per prendere il volo di ritorno? (il giro è lungo, vado fino in Perù)

Intanto mi porto dietro lo Spork, una sintesi di cucchiaio, forchetta e coltello, un regalo di Cristina, amica e collega nell’editoria da trent’anni. Male che vada, riuscirò sempre a mangiarmi un dulce de leche.

Se ti è piaciuto questo post, potrebbe piacerti anche il mio romanzo.