Ricominciare in Africa

20190806100939Mark e Silvia avevano deciso di cambiare vita prima dei quarant’anni. Lavoravano a Varese, l’uno in una società di risk advisory e l’altra in una pasticceria, e non si vedevano mai. I loro turni di riposo non coincidevano. Volevano andarsene dall’Italia e trasferirsi da qualche parte in Africa, non sapevano ancora dove. Per cinque anni hanno messo da parte i soldi: niente cinema, niente auto, solo risparmio.

“Nel 2010 abbiamo infilato tutto quello che poteva servirci in due zaini, abbiamo comprato due biglietti di sola andata per Dar es Saalam e siamo partiti” racconta Mark. “Un mese di vacanza in Tanzania, poi in Malawi a cercare un posto per ricominciare. Ci siamo fatti un giro pure in Zimbabwe e Zambia, ma ha vinto il Malawi”.

All’inizio volevano fermarsi a Dezda, che era più vicina a Lilongwe, la capitale. Avevano già  trovato una casa circondata da alberi da frutto. Poi erano andati per caso a Zomba, più a sud, in mezzo alle montagne, e avevano visto la casa dei loro sogni: una villa coloniale con una grande terrazza affacciata su un giardino. Era molto malandata, e il giardino era in rovina. Le due famiglie che ci abitavano tagliavano gli alberi per farne legna da ardere.

La casa non era in vendita: il governo l’aveva assegnata a quelle  famiglie come una sorta di casa popolare. Dopo molte trattative, Silvia e Mark sono riusciti a prenderla in affitto e hanno cominciato a ristrutturarla, con l’idea di trasformarla in un campeggio, con un ristorante e qualche camera per chi non voleva stare in tenda.

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“Ci abbiamo messo quasi un anno, era ridotta veramente male” racconta Mark. “Abbiamo aperto nel 2011 e l’abbiamo chiamata Casa Rossa”. La casa, arredata con semplicità e buon gusto, è diventata bellissima. Il giardino con le piante tropicali è uno splendore.

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Nei primi tempi Silvia si è occupata da sola del ristorante, proponendo un menu di piatti italiani. Poi ha istruito due cuoche locali, che oggi mandano avanti a turno la cucina. Nella guida Lonely Planet il ristorante di Casa Rossa è considerato il migliore del Malawi.

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Io sono qui per due notti con Barbara, un’amica italiana che mi ha raggiunta da pochi giorni. Al mattino ho fatto una gita fra le foreste dello Zomba Plateau accompagnata da una guida. Al pomeriggio vado con Silvia a fare la spesa al mercato di Zomba, fra montagne di verdura e distese di pesce secco. I venditori la salutano, ormai la conoscono tutti. Compriamo una saccata di amaranto, che Silvia usa per fare gli gnocchi verdi. Gli spinaci non si trovano.

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Al ritorno ci sediamo nel cortiletto dietro la cucina per pulire le verdure insieme a Beatrice, la cuoca, che è incinta. Il bambino nascerà a settembre. È Silvia che la accompagna alle visite di controllo.

“Ormai qui mi sento a casa” dice. “Non ho nessun desiderio di rientrare in Italia, soprattutto ora, con la crisi economica e il razzismo dilagante. Ci torniamo una volta all’anno per vedere le nostre famiglie, e ci basta. Qui siamo riusciti a realizzare qualcosa di bello”.

La sera a cena mi viene voglia di provare gli gnocchi verdi di amaranto, ricotta e parmigiano. Sono buonissimi, un vero esempio di cucina fusion italo-malawiana.

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